Il 2020 è un anno in cui i pasti sostitutivi sono i protagonisti. Le diete in cui uno o più pasti sono sostituiti da frullati, zuppe o barrette stanno tornando alla ribalta.
Tra gli anni ‘70 – ‘80 con le prime missioni nello spazio, le persone rimasero affascinate dall’idea di avere un pasto nutrizionalmente completo in una busta. È proprio in questo contesto che i pasti sostitutivi iniziano ad apparire sul mercato.
Nonostante questa tipologia di prodotti e di dieta è ormai da tempo presente sul mercato, le persone sono ancora molto scettiche e numerosi sono i miti in circolazione riguardo i pasti sostitutivi.
Negli ultimi anni la World Obesity Federation si è preoccupata di investigare riguardo tali miti e affermazioni, realizzando uno studio completo raccogliendo analisi, fatti ed evidenze. Il nuovo studio finanziato dall’Università di Oxford, pubblicato all’inizio del 2019, smentisce per l’appunto i seguenti miti:
1. Non funzionano.
Per investigare l’efficacia dei pasti sostitutivi si sono presi in considerazione 23 studi clinici, in cui sono stati raccolti dati relativi la perdita di peso di persone che avevano seguito una dieta con pasti sostitutivi rispetto a un campione di persone che avevano seguito una dieta senza includere pasti sostitutivi.
In ciascuno studio, dopo un anno di dieta, i soggetti che avevano seguito una dieta utilizzando i pasti sostitutivi avevano perso considerevolmente più peso.
In media, le persone che avevano utilizzato i pasti sostitutivi avevano perso 1,4kg in più rispetto a quelli che avevano seguito un altro tipo di dieta. Ancora più notevoli sono stati i risultati delle persone che hanno seguito una dieta con pasti sostitutivi, combinata con l’aiuto di un dietologo, almeno 2,2kg in più rispetto chi aveva seguito un’altra dieta (senza l’aiuto del dietista), e 3,9kg in più rispetto a chi aveva seguito un altro tipo di dieta con aiuto di un professionista.